Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44946 del 7 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:44946PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni testimoniali rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare in modo logico e coerente le ragioni per cui ritiene attendibili o meno le dichiarazioni rese, senza che tale apprezzamento possa essere sindacato in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza. Il giudice di merito, infatti, è il solo titolare del potere di valutazione delle prove e delle risultanze processuali, potendo liberamente scegliere, sulla base di un prudente apprezzamento, quali elementi di prova ritenere attendibili e quali no, purché la motivazione sia logica e coerente con le emergenze processuali. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione, pertanto, deve limitarsi a verificare la compatibilità della motivazione adottata con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, senza poter sindacare la correttezza o meno dei ragionamenti del giudice di merito, la cui struttura logica è indipendente dalla verità degli enunciati che la compongono. Solo in presenza di una motivazione manifestamente illogica o irragionevole, la Corte di Cassazione potrà annullare la decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Reggio Calabria, sezione

penale, in data 24.4.2012;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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