Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47373 del 30 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:47373PEN

Massima

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La circostanza attenuante della provocazione di cui all'art. 62, n. 2, c.p. non può essere riconosciuta quando, pur in presenza di una precedente condotta violenta della vittima, l'imputato abbia avuto il tempo di rientrare in casa, munirsi di un'arma e compiere un atto di reazione sproporzionato e meditato, interrompendo così il nesso causale tra l'offesa subita e la successiva condotta criminosa. In tali casi, la sproporzione tra l'offesa iniziale e la reazione violenta dell'imputato, nonché l'intervallo temporale trascorso, denotano la sussistenza di una causale vendicativa, incompatibile con lo stato d'ira incontenibile richiesto per l'applicazione dell'attenuante. Inoltre, la valutazione circa l'incidenza della recidiva e il giudizio di bilanciamento tra circostanze attenuanti e aggravanti rientra nella discrezionalità del giudice di merito, se adeguatamente motivata sulla base della gravità dei precedenti penali e della condotta dell'imputato, indice della sua accentuata pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaell - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/10/2019 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAGI RAFFAELLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LOY MARIA FRANCESCA, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. La Corte di Appello di Bari, con sentenza emessa in data 1 ottobre 2010 ha riformato qu…

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