Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19532 del 30 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:19532PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia o violenza, costringe taluno a procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con danno altrui. Perché il reato sussista, è necessario che la richiesta di denaro o altra utilità sia priva di fondamento giuridico e che l'agente agisca con la consapevolezza di tale mancanza di diritto. Pertanto, il mero esercizio di una pretesa economica, anche se ritenuta legittima dall'agente, non integra gli estremi del reato di estorsione, a meno che tale pretesa non sia manifestamente infondata e sproporzionata e l'agente non agisca con la piena consapevolezza di tale circostanza. Inoltre, qualora l'azione estorsiva si protragga nel tempo attraverso più richieste di denaro, il reato si consuma in relazione a ciascuna tranche pagata dalla vittima, senza che ciò comporti un concorso formale di reati. Infine, la prescrizione del reato di tentata estorsione non determina l'estinzione del reato di estorsione consumata, per il quale il giudice deve rideterminare la pena applicata in continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/12/2017 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MONACO MARCO MARIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore TOCCI STEFANO che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS) che si riporta ai motivi di ricorso e ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
La CORTE …

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