Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24246 del 4 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24246PEN

Massima

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Il dolo generico, e non il dolo specifico, è sufficiente per integrare l'elemento psicologico del reato di diffamazione. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, è necessaria e sufficiente la volontà di comunicare espressioni offensive, con la consapevolezza di offendere l'altrui onore o reputazione, a prescindere dall'intenzione di offendere. Inoltre, la comunicazione della notizia diffamatoria a più persone, anche se limitata, integra il requisito della pubblicità richiesto dalla fattispecie, non essendo necessario un numero minimo di destinatari. Infine, la conoscenza pregressa del contenuto della notizia da parte dei destinatari non esclude la responsabilità dell'agente, in quanto la diffusione della notizia ha comunque ampliato la sfera di conoscenza e, conseguentemente, l'efficacia diffamatoria, indipendentemente dalla previa conoscenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 664/2010 CORTE APPELLO di MILANO, del 13/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Scardaccione E.V. che ha concluso per l'a.c.r. al giudice civile;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS)…

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