Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 34433 del 29 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:34433PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti richiede un apporto, anche solo morale, alla condotta criminosa altrui, non essendo sufficiente la mera presenza o la conoscenza della condotta illecita del concorrente. Pertanto, la sola coabitazione nell'appartamento in cui è custodita la droga, il ritrovamento degli effetti personali dell'indagato nell'abitazione e la sua presenza sul luogo del reato, pur costituendo elementi indiziari, non sono di per sé sufficienti a configurare il concorso, dovendo il giudice motivare in modo specifico e congruo il contributo causale effettivamente offerto dall'interessato all'attività illecita. In assenza di tali elementi qualificanti, la condotta dell'indagato può al più integrare un'ipotesi di connivenza non punibile, anziché di concorso nel reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. DOVERE Salvator - Consigliere

Dott. NARDIN Mau - rel. Consigliere

Dott. RANALDI Alessand - Consigliere

Dott. PICARDI Francesc - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/02/2019 de TRIB. LIBERTA' di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa MAURA NARDIN;
sentite le conclusioni del PG, Dott.ssa MIGNOLO OLGA, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
nessun difensore e' presente.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 18 marzo 2019 il Tribunale del riesame di Torino ha rigettato l'istanza di riesame proposta da (OMISSIS) avverso l'ordinanza de…

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