Il reato di ingiuria (art. 594 c.p.) è stato abrogato dal D.Lgs. n. 7/2016, per cui il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Di conseguenza, la condanna penale per tale reato deve essere annullata senza rinvio, venendo meno il presupposto logico-giuridico per le statuizioni civili accessorie. Tuttavia, il danneggiamento del camion (art. 635 c.p.) rimane penalmente rilevante, in quanto la nuova formulazione della norma incriminatrice, pur modificando i requisiti della fattispecie, continua a punire la condotta posta in essere dall'imputato. Pertanto, la sentenza di condanna deve essere annullata solo limitatamente al reato di ingiuria, con rinvio ad altra sezione della Corte d'Appello per la sola rideterminazione della pena complessiva. L'abrogazione di una norma penale incriminatrice (c.d. abrogatio criminis) determina l'estinzione del reato e l'impossibilità di applicare le conseguenze penali, ma non comporta automaticamente l'estinzione delle obbligazioni civili derivanti dal fatto, che possono essere fatte valere in sede civile. Inoltre, l'inammissibilità del ricorso per genericità dei motivi, ai sensi dell'art. 581 c.p.p., lett. c), impedisce il riesame nel merito delle statuizioni di condanna per gli altri reati, ormai passate in giudicato.