Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 19757 del 2 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:19757CIV

Massima

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Il mancato deposito del ricorso per cassazione entro il termine perentorio di venti giorni dalla notifica dello stesso, previsto dall'art. 369 c.p.c., comporta l'improcedibilità del ricorso, rilevabile anche d'ufficio dalla Corte di Cassazione. Tale improcedibilità non è esclusa dalla costituzione del controricorrente, in quanto il principio di non rilevabilità della nullità di un atto per avvenuto raggiungimento dello scopo, sancito dall'art. 156 c.p.c., si riferisce esclusivamente all'inosservanza di "forme" in senso stretto e non di termini perentori, per i quali vigono apposite e separate norme. Pertanto, l'omesso deposito del ricorso, essendo una ipotesi più grave del deposito tardivo, deve essere sanzionato dalla declaratoria di improcedibilità, ai sensi dell'art. 369 c.p.c. La regolamentazione delle spese processuali segue la soccombenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE L

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CURZIO Pietro - Presidente

Dott. ARIENZO Rosa - Consigliere

Dott. FERNANDES Giulio - Consigliere

Dott. GARRI Fabrizia - Consigliere

Dott. MAROTTA Caterina - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 5540/2014 proposto da:
(OMISSIS), che non ha depositato il ricorso nei termini prescritti dalla legge;
- ricorrente -
contro
PRESIDENZA DELLA REGIONE SICILIANA, ASSESSORATO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE SICILIANA, ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, elettivamente domiciliati in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che li rappresenta e difende ope legis;<…

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