Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34489 del 23 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:34489PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di truffa si configura quando l'agente, con artifizi o raggiri, induce in errore il soggetto passivo, inducendolo a compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio danno, a prescindere dall'effettiva realizzazione di un profitto da parte dell'agente. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato di truffa, quali l'induzione in errore, l'atto di disposizione patrimoniale e il nesso di causalità tra i due, rientra nell'ambito del giudizio di merito, non sindacabile in sede di legittimità, ove la motivazione del provvedimento impugnato sia esaustiva, logica e coerente con i principi di diritto enunciati dalla Corte di Cassazione. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella del giudice di merito, essendo precluso l'esame di questioni di fatto che implicano una diversa valutazione probatoria, salvo che non siano state violate le regole sulla formazione della prova o sulla sua valutazione. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di condanna per il reato di truffa è inammissibile ove la motivazione del provvedimento impugnato risulti esaustiva, logica e coerente con i principi di diritto, senza che il ricorrente abbia dedotto specifici vizi di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. FA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 899/2006 CORTE APPELLO di ANCONA, del 19/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI DIOTALLEVI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ca.…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.