Consiglio di Stato sentenza n. 8146 del 2003

ECLI:IT:CDS:2003:8146SENT

Massima

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La variante urbanistica generale, adottata dal Comune nell'esercizio della propria potestà pianificatoria, può legittimamente prevedere la destinazione di aree a verde pubblico, anche in presenza di preesistenti costruzioni, purché tale scelta risulti coerente con l'indirizzo di politica urbanistica volto alla tutela e valorizzazione dei valori paesaggistici, ambientali e culturali del territorio, senza che sia necessaria una puntuale motivazione in ordine alla comparazione tra l'interesse pubblico perseguito e quello privato sacrificato, salvo che particolari situazioni non abbiano creato aspettative o affidamenti in favore di soggetti le cui posizioni appaiano meritevoli di specifiche considerazioni. La variante urbanistica generale, in quanto strumento di pianificazione a carattere generale e normativo, non richiede una diffusa analisi argomentativa in ordine al valore paesaggistico ed ambientale delle aree interessate, essendo sufficiente il riferimento ai criteri di ordine tecnico-discrezionale seguiti nell'impostazione del piano, salvo il caso di superamento degli standards minimi di cui al D.M. 2 aprile 1968 o di lesione di affidamenti qualificati del privato. Nell'ambito della pianificazione urbanistica generale, il Comune può legittimamente considerare interessi pubblici pertinenti ad altre autorità o enti, ma tutti incidenti sul territorio, e comunque connessi alla tutela del paesaggio, della vocazione culturale, storico-agricola dell'agro romano, anche in prospettiva della realizzanda città metropolitana, senza che ciò configuri alcuna ipotesi di incompetenza, violazione di legge o eccesso di potere.

Sentenza completa

R E P U B B L I C A I T A L I A N A
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso n. 7920 del 1994, proposto da LULLI Fiora, rappresentata e difesa, dall'Avv. Giuseppe Lavitola, ed elettivamente domiciliata presso lo studio del medesimo in Roma, via Costabella, n. 23.
CONTRO
Comune di Roma, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'Avv. Mauro Martis ed elettivamente domiciliato presso i medesimi in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21.
PER L'ANNULLAMENTO
della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (Sezione I), n. 960 del 21 giugno 1993
Visto il ricorso con i relativi allegati.
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Roma.
Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive difese.
Visti gli atti tutti della causa.
Alla pubblica udienza del 8 luglio 2003, relato…

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