Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6518 del 11 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:6518PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di divieto di dimora, pur essendo una misura restrittiva della libertà personale, può essere legittimamente applicato solo quando sussistano concreti ed attuali elementi che giustifichino il pericolo di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove. Il giudice è tenuto a motivare in modo specifico e dettagliato tali esigenze cautelari, senza poter fare mero rinvio a precedenti provvedimenti, dovendo invece valutare attentamente tutti i profili personali, affettivi, abitativi, familiari e professionali allegati dalla difesa. L'assenza di una adeguata e puntuale motivazione su tali presupposti comporta l'illegittimità del provvedimento cautelare, in quanto in contrasto con i principi costituzionali di ragionevolezza, proporzionalità e tutela del diritto di difesa. Inoltre, il mancato rinvio, nell'ambito del procedimento di riesame, alle norme che disciplinano la motivazione delle ordinanze cautelari, determina un vizio di legittimità costituzionale per violazione degli articoli 3, 24 e 111 della Costituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/09/2018 del TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPOZZI;
sentite le conclusioni del PG Dott. ANIELLO ROBERTO, che ha concluso per l'inammissibilita' per rinuncia.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di L'Aquila ha rigettato l'appello ai sensi dell'articolo 310 c.p.p. nell'interesse di (OMISSIS)…

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