Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16680 del 21 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16680PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici richiede la prova dell'elemento soggettivo del dolo, non essendo sufficiente la mera dimostrazione dell'elemento oggettivo della condotta mendace. Pertanto, qualora emerga dagli atti che il pubblico ufficiale sia stato indotto in errore da circostanze di fatto o dichiarazioni di terzi, la condotta non può essere ritenuta dolosa, ma al più colposa, con conseguente declaratoria di estinzione del reato per intervenuta prescrizione. In tali casi, il giudice non può pronunciare sentenza di assoluzione, ma deve annullare la sentenza di condanna agli effetti penali, rinviando gli atti al giudice civile competente per la valutazione della sussistenza dei presupposti della responsabilità aquiliana.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2650/2014 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 14/07/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/11/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dott. Francesco Salzano, ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per prescrizione con conferma delle statuizioni civili.
L'avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS) per le part…

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