Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32385 del 13 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32385PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa, quale causa di giustificazione, richiede la sussistenza di un'ingiusta aggressione e la proporzionalità tra la reazione difensiva e l'offesa subita. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale scriminante, può fondare il proprio convincimento sulle dichiarazioni della persona offesa, purché siano valutate in modo più penetrante e rigoroso rispetto a quelle di un qualsiasi testimone, tenendo conto della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, anche alla luce di eventuali riscontri esterni. Il sindacato di legittimità sulla motivazione in tema di legittima difesa è limitato alla verifica della logicità e coerenza della stessa, senza poter procedere a una nuova valutazione del compendio probatorio, riservata al giudice di merito. Inoltre, il giudizio di comparazione tra circostanze attenuanti e aggravanti, implicando una valutazione discrezionale tipica del merito, è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di mero arbitrio o di ragionamento illogico, essendo sufficiente una motivazione che giustifichi la soluzione dell'equivalenza come la più idonea a realizzare l'adeguatezza della pena irrogata. Infine, la derubricazione di un reato a seguito di intervenuta depenalizzazione comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza per tale capo, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giusepp - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/07/2016 della Corte di Appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RICCARDI GIUSEPPE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio limitatamente al capo C, con rideterminazione della pena, e l'inammissibilita' nel resto.
RITE…

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