Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21387 del 23 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:21387PEN

Massima

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Nel giudizio abbreviato, l'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna è ammissibile ai sensi dell'art. 443 c.p.p., comma 3, solo se il giudice di primo grado abbia modificato il titolo di reato; in difetto di tale presupposto, l'atto di impugnazione proposto dalla parte pubblica su questioni di merito è inammissibile. Pertanto, il giudice di appello non può modificare in peius la pena inflitta in primo grado all'imputato, essendo precluso l'esame dell'appello incidentale del pubblico ministero volto a censurare la concessione delle circostanze attenuanti generiche. La sentenza di condanna pronunciata in primo grado, non diversamente qualificata, deve essere integralmente confermata in appello, salvo diversa impugnazione proposta dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3993/2014 CORTE APPELLO di MILANO, del 08/05/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCARLINI ((omissis));
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1 - Con sentenza dell'8 maggio 2015 la Corte di appello di Milano, in parziale riforma della sentenza …

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