Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36248 del 21 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36248PEN

Massima

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Il danneggiato dal reato che non sia anche persona offesa non ha diritto alla notifica del decreto di citazione a giudizio, né è legittimato a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere, essendo tale impugnazione destinata alla tutela esclusiva degli interessi penalistici della parte lesa. La persona danneggiata, pur costituita parte civile, non può far valere diritti e interessi diversi da quelli penalistici della parte offesa, non essendo legittimata a impugnare la sentenza di proscioglimento. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è volto a delimitare la legittimazione processuale del danneggiato dal reato, il quale non può estendere la propria azione oltre la tutela dei propri interessi civili, non potendo ingerirsi nella sfera penalistica riservata alla parte offesa. Tale principio mira a garantire la corretta distinzione tra la posizione del danneggiato e quella della persona offesa dal reato, evitando sovrapposizioni e confusioni tra le rispettive sfere di legittimazione e tutela processuale. La Corte ha così ribadito che il danneggiato, pur costituito parte civile, non può far valere diritti e interessi diversi da quelli penalistici della parte lesa, essendo la legittimazione al ricorso per cassazione limitata alla salvaguardia degli interessi penali della vittima del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/09/2016 del TRIBUNALE di PESARO
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAIRO ANTONIO;
Lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DI LEO Giovanni, che ha concluso chiedendo la dichiarazione d'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il Tribunale di Pesaro, in funzione di giudice dell'esecuzione con ordinanza…

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