Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5134 del 9 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:5134PEN

Massima

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Il reato di truffa commesso da un militare, essendo più grave rispetto ai reati di falso documentale, comporta la separazione della giurisdizione ordinaria e militare, con conseguente trasmissione degli atti alla Procura militare competente per territorio per il reato di truffa militare, mentre i reati di falso documentale rimangono di competenza del giudice ordinario, il quale deve intervenire solo sulla determinazione della pena, applicando il cumulo giuridico. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che, quando un militare commette sia il reato di truffa militare che reati di falso documentale, la giurisdizione ordinaria e quella militare rimangono separate, in applicazione del criterio di prevalenza del reato più grave previsto dall'art. 16 c.p.p. n. 2. Di conseguenza, gli atti relativi al reato di truffa militare devono essere trasmessi alla Procura militare competente per territorio, mentre quelli relativi ai reati di falso documentale rimangono di competenza del giudice ordinario, il quale deve intervenire solo sulla determinazione della pena, applicando il cumulo giuridico ai sensi degli artt. 81 cpv. c.p., 477 e 482 c.p. Tale principio si fonda sulla necessità di rispettare la separazione delle sfere di giurisdizione ordinaria e militare, in ossequio al criterio di prevalenza del reato più grave, e sulla conseguente ripartizione della competenza tra i due ordini di giurisdizione. La Corte di Cassazione, nel caso di specie, ha quindi annullato senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente al reato di truffa militare, disponendone la trasmissione degli atti alla Procura militare competente, mentre ha dichiarato inammissibile il ricorso per i reati di falso documentale, disponendone la trasmissione alla Corte d'Appello ordinaria per la determinazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

la difesa di Si. Pi. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce, sezione penale, in data 13.02.2009;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. TADDEI Margherita Bianca;

Sentita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'AMBROSIO Vito, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

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