Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20786 del 10 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:20786PEN

Massima

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La recidiva reiterata, quale circostanza aggravante ad effetto speciale, incide sul calcolo del termine prescrizionale minimo del reato ai sensi dell'art. 157, comma 2, c.p. e, in presenza di atti interruttivi, anche sul termine massimo di prescrizione, in ragione dell'entità della proroga prevista dall'art. 161, comma 2, c.p. Pertanto, il giudice è tenuto a considerare l'influenza della recidiva reiterata ai fini della determinazione del tempo necessario alla prescrizione del reato, senza poter rimettere all'interprete la valutazione della sua rilevanza caso per caso, in assenza di espliciti riferimenti normativi che lo consentano. L'applicazione congiunta degli artt. 157 e 161 c.p. esprime la chiara volontà del legislatore di conferire alla recidiva qualificata una duplice valenza, incidente sia sul termine minimo che su quello massimo di prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore Generale presso la Corte di appello di Reggio Calabria;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. ((omissis)), di fiducia;
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Reggio Calabria, n. 1771/2013, in data 09/12/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale …

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