Il Comune, nell'esercizio del proprio potere-dovere di repressione degli abusi edilizi, può legittimamente ordinare la sospensione dei lavori e la demolizione di un immobile realizzato in totale difformità dalla concessione edilizia rilasciata, senza che sia necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli artt. 7 e ss. della legge n. 241/1990. Tale ordine di demolizione, essendo un provvedimento vincolato e doveroso, non è assistito da particolari garanzie partecipative e non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente il richiamo al comprovato carattere abusivo dell'intervento. Il potere comunale di sanzionare gli interventi edilizi contra ius è esercitabile in ogni tempo, a differenza dell'intervento sostitutivo della Regione, che è soggetto al termine quinquennale previsto dall'art. 40 del D.P.R. n. 380/2001. La mera inerzia dell'amministrazione nell'esercizio di tale potere-dovere non è idonea a radicare in capo al proprietario dell'immobile abusivo un affidamento tutelabile, né a rendere legittima un'edificazione sin dall'origine illegittima.