Cassazione penale Sez. I sentenza n. 483 del 8 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:483PEN

Massima

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La condotta del pubblico ufficiale che rivela notizie coperte da segreto d'ufficio agli affiliati di associazioni di tipo mafioso, al fine di agevolare le attività illecite di tali organizzazioni criminali, integra l'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p., la quale ha natura soggettiva e richiede la consapevolezza dell'agente di apportare un vantaggio alle consorterie mafiose. Tale aggravante può ritenersi sussistente anche in assenza di un diretto e personale interesse dell'agente nei confronti di singoli esponenti dei clan, essendo sufficiente che egli abbia coscienza del contesto criminale in cui opera e della finalità agevolatrice delle proprie condotte rivelative nei confronti delle associazioni mafiose nel loro complesso. Inoltre, la sussistenza dell'aggravante determina una presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, superabile solo dalla prova, offerta dall'interessato, di elementi da cui desumere l'affievolimento o la cessazione di ogni pericolo cautelare, come il rischio di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio. Pertanto, in presenza dell'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p., il giudice è legittimato a disporre la custodia cautelare in carcere, ove ritenga concreti ed attuali i predetti pericoli, senza che la mera applicazione di una misura disciplinare di sospensione dal servizio possa di per sé escludere la sussistenza delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/06/2020 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. TERESA LIUNI;
sentite le conclusioni del Procuratore generale, Dr. LUCIA ODELLO, la quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 29/6/2020 il Tribunale del riesame di Napoli - adito ai sensi dell'articolo 309 c.p.p. - ha confermato l'ordinanza del GIP in sede del …

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