Il Consiglio comunale, quale organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo, è competente ad approvare o respingere le proposte di piani attuativi di iniziativa privata, in quanto tali strumenti incidono sulla pianificazione urbanistica del territorio di competenza comunale. Il dirigente o responsabile dell'ufficio tecnico può svolgere l'istruttoria preliminare, ma il provvedimento finale di adozione o diniego (archiviazione) del piano attuativo deve essere adottato dal Consiglio comunale, in applicazione dell'art. 42, comma 2, lett. b) del d.lgs. n. 267/2000 (TUEL), che attribuisce a tale organo la competenza sugli atti di pianificazione territoriale ed urbanistica. L'esercizio di tale potere decisionale da parte del Consiglio comunale è necessario al fine di garantire il corretto esercizio della funzione di indirizzo e controllo politico-amministrativo, nonché la legittimità e la conformità del piano attuativo agli strumenti urbanistici sovraordinati. Pertanto, il provvedimento di archiviazione di una proposta di piano attuativo adottato dal dirigente o responsabile dell'ufficio tecnico, anziché dal Consiglio comunale, è illegittimo per incompetenza dell'organo emanante.