Cassazione penale Sez. I sentenza n. 568 del 12 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:568PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio è configurabile quando la condotta dell'agente, caratterizzata da una reiterazione di azioni lesive e da una evidente sproporzione tra la forza fisica dell'agente e della vittima, risulta idonea a cagionare la morte della persona offesa, anche se l'evento non si è verificato per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. In tali casi, le lesioni personali cagionate dalla medesima condotta sono assorbite nel reato più grave di tentato omicidio, non configurando un autonomo titolo di reato. Il giudice, nel determinare la pena, deve tenere conto della gravità della condotta, della pericolosità dell'agente e della sproporzione tra i mezzi impiegati e l'obiettivo perseguito, senza frazionare la condotta in più reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. SA. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7147/2009 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 15/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/12/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLA PIRACCINI;

Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Dr. Gialanella chiedeva il rigetto del ricorso

Rilevato che il difensore non e' comparso.

FATTO E D…

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