La proroga automatica delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative in scadenza entro il 31 dicembre 2015, prevista dall'art. 1, comma 18, del d.l. n. 194/2009, convertito nella legge n. 25/2010, è legittima e non si pone in contrasto con l'art. 12 della Direttiva 2006/123/CE, in quanto tale norma nazionale, pur non prevedendo una procedura di selezione tra i candidati, costituisce una disciplina transitoria finalizzata all'adozione di una organica regolamentazione della materia conforme ai principi di concorrenza e libertà di stabilimento, senza determinare un rinnovo automatico delle concessioni in essere. La proroga, infatti, si limita ad allungare il termine di efficacia delle concessioni esistenti, senza configurare un nuovo affidamento, ed è giustificata dall'esigenza di tutelare gli attuali concessionari, consentendo l'ammortamento degli investimenti, interesse non estraneo alla ratio della disciplina comunitaria. Pertanto, l'Autorità Portuale non può disapplicare la norma nazionale in ragione del suo asserito contrasto con la Direttiva, essendo tenuta a riconoscere la proroga automatica prevista dal legislatore nazionale, salva la successiva adozione di una nuova disciplina organica della materia conforme ai principi comunitari.