Il danneggiamento di beni mobili e immobili esistenti in edifici pubblici, destinati a pubblico servizio, integra il reato di danneggiamento aggravato ai sensi dell'art. 635, comma 2, c.p., a prescindere dal fatto che la condotta sia stata realizzata con violenza o minaccia alla persona ovvero in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico. La circostanza che i beni danneggiati siano ubicati in edifici pubblici e destinati a pubblico servizio costituisce, infatti, elemento costitutivo del reato, in virtù della continuità normativa tra la previgente e la nuova formulazione della fattispecie incriminatrice. Pertanto, il giudice di merito non può escludere la rilevanza penale della condotta di danneggiamento sulla base della mancanza di tali modalità esecutive, dovendosi invece accertare la sussistenza dell'elemento oggettivo del reato, rappresentato dal danneggiamento di cose esistenti in edifici pubblici e destinate a pubblico servizio.