Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'uso di un'arma dotata di punta e di margine tagliente, anche in assenza di una diretta osservazione dell'arma stessa, può essere desunto dalle lesioni riportate dalla vittima, qualora queste siano coerenti con l'impiego di uno strumento idoneo a cagionare ferite da punta e da taglio. Pertanto, l'aggravante dell'uso di arma prevista dall'art. 585 c.p. può essere riconosciuta anche in assenza del rinvenimento materiale dell'arma, purché le risultanze istruttorie, nella loro complessità, consentano di ricostruire in modo logico e coerente le modalità dell'azione delittuosa. Ciò vale anche ai fini dell'esclusione della legittima difesa, qualora l'imputato abbia agito con sproporzionata violenza rispetto alla necessità di respingere l'aggressione, non essendovi un pericolo grave e attuale tale da giustificare l'uso di un'arma. Inoltre, la mera provocazione della vittima, in assenza di un nesso di causalità psicologica con la reazione violenta dell'imputato, non è sufficiente a configurare la scusante prevista dall'art. 62 n. 2 c.p.