Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34496 del 22 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34496PEN

Massima

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La falsità documentale realizzata mediante abrasioni e sovrapposizioni di scritture non implica di per sé l'esclusione della fattispecie di falso, in quanto l'inidoneità dell'azione a ledere l'interesse tutelato dalla genuinità del documento deve essere valutata in concreto, considerando se l'infedele attestazione o l'alterazione siano effettivamente irrilevanti ai fini del significato e del valore probatorio dell'atto. Pertanto, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la sussistenza di un "falso innocuo", non potendosi ritenere sufficiente la mera constatazione della grossolanità o evidenza della falsificazione. La valutazione della idoneità lesiva del falso documentale deve essere effettuata con riferimento alle concrete modalità e finalità della condotta, nonché alle conseguenze prodotte o potenzialmente producibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA ((omissis)) del 25/05/2 -

Dott. OLDI ((omissis)) SENTE -

Dott. DE BERARDINIS Silvana rel. Consigliere N. 1 -

Dott. SAVANI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO ((omissis)) N. 35004/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI VENEZIA;

nei confronti di:

1) SA. JO. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 372/2009 TRIBUNALE di BELLUNO, del 15/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in p…

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