Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società per l'annullamento di alcune deliberazioni comunali relative alla realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti non pericolosi, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'impugnazione di una deliberazione comunale che modifica le norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale deve essere proposta entro il termine di decadenza di 60 giorni dalla notifica o dalla piena conoscenza dell'atto, a pena di irricevibilità del ricorso. Il successivo atto endoprocedimentale, come la deliberazione comunale sulle osservazioni allo studio di valutazione ambientale, non fa decorrere nuovamente il termine di impugnazione dell'atto presupposto. 2. La deliberazione comunale che esprime osservazioni nell'ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) di un progetto è un atto endoprocedimentale, privo di immediata lesività per il destinatario, in quanto l'atto conclusivo del procedimento è di competenza dell'autorità regionale. Pertanto, l'impugnazione di tale deliberazione comunale è inammissibile. 3. In presenza di questioni interpretative complesse sulla normativa applicabile, sussistono giuste ragioni per disporre la compensazione integrale delle spese di giudizio tra le parti.