Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36541 del 18 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:36541PEN

Massima

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Il dolo di calunnia, inteso come consapevolezza certa dell'innocenza dell'incolpato, può essere integrato anche quando l'imputato presenta una falsa denuncia di smarrimento o appropriazione indebita di assegni bancari, in realtà precedentemente consegnati quale corrispettivo di una provvigione dovuta per la mediazione immobiliare. In tali casi, la condotta dell'imputato, che agisce con piena consapevolezza della falsità delle accuse mosse, è punibile ai sensi del delitto continuato di calunnia, senza che possa essere riconosciuta l'attenuante delle circostanze generiche in assenza di peculiari situazioni giustificatrici della meritevolezza delle stesse. Il consenso prestato dal difensore all'utilizzo mediante lettura delle deposizioni precedentemente rese nel corso del dibattimento, a seguito del mutamento del giudice procedente, esclude la nullità della sentenza di primo grado per mancata rinnovazione dell'istruzione dibattimentale, in conformità con il consolidato orientamento giurisprudenziale in materia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato G - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORGI M. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/05/2019 della Corte d'appello di Roma;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIORGI ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale GAETA Pietro, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, Avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi ai motivi …

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