Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35032 del 18 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:35032PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso in sede di partecipazione a una procedura di gara pubblica, mediante la dichiarazione mendace di non trovarsi nelle condizioni ostative previste dalla legge, non integra il reato di turbata libertà degli incanti, in quanto tale condotta, pur incidendo sulla legittimità amministrativa della procedura, è inidonea a determinare una concreta minaccia per la libera concorrenza, essendo anteriore all'allestimento della gara stessa. Pertanto, le mere falsità (materiali e/o ideologiche), realizzate per accedere alla gara, configurano distinte figure di reato, per le modalità di esplicazione della condotta e per il bene giuridico tutelato, senza integrare il mezzo fraudolento rilevante ai fini della configurabilità del reato di turbata libertà degli incanti, anche nella forma tentata. Tuttavia, il falso ideologico commesso in sede di partecipazione a una procedura di gara pubblica, mediante la dichiarazione mendace di non trovarsi nelle condizioni ostative previste dalla legge, integra il reato di falso ideologico, qualora l'agente sia consapevole delle proprie condanne penali definitive e della loro rilevanza ai fini della partecipazione alla gara, e abbia reiterato tale condotta, nonostante l'espressa previsione normativa di tali cause ostative. Tuttavia, il reato di falso ideologico può essere estinto per prescrizione, tenuto conto della sospensione della prescrizione e dell'applicazione della recidiva reiterata, che conduce a una pena inferiore alla soglia di sei anni prevista dall'art. 157, comma primo, cod. pen.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Relatore

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Pi.Ce., nato a A il (omissis);
avverso la sentenza emessa il 18 novembre 2022 dalla Corte di appello di Perugia;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Debora Tripiccione;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Raffaele Piccirillo, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata limitatamente al reato di cui all'art. 483 cod. pen. perché estinto per prescrizione e per l'inammissibilità o per il rigetto del ricorso nel r…

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