Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5700 del 6 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:5700PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso richiede la prova di un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendovi a disposizione per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Tale partecipazione può essere desunta da indicatori fattuali che, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti al fenomeno della criminalità organizzata di stampo mafioso, consentano di inferire logicamente l'appartenenza dell'indagato al sodalizio, purché si tratti di indizi gravi, precisi e concordanti, idonei a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. La mera esistenza di rapporti di parentela o affinità tra l'indagato e soggetti appartenenti all'associazione mafiosa non è di per sé sufficiente a integrare la gravità indiziaria necessaria per l'adozione di misure cautelari, essendo necessario l'accertamento dell'effettiva e non occasionale attività criminosa dell'indagato nell'interesse del sodalizio. Analogamente, per il reato di intestazione fittizia di beni, ai fini del riconoscimento della finalità elusiva delle misure di prevenzione patrimoniale, non è sufficiente la mera intestazione a terzi, anche se riconducibili all'indagato, essendo necessario che dal contesto emergano elementi concreti idonei a far ritenere che il trasferimento sia stato effettuato con l'effettiva finalità di impedire l'applicazione di provvedimenti ablativi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 777/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 18/04/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Catania, adito ex articolo 309 c.p.p., con l'ordinanza impugnata, deliberata il 18 aprile 2014, confermava quella em…

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