Cassazione penale Sez. III sentenza n. 32151 del 26 settembre 2002

ECLI:IT:CASS:2002:32151PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nell'ambito di un ente pubblico territoriale, quale il Comune, l'amministratore o il legale rappresentante (ad esempio il Sindaco) non può essere automaticamente ritenuto responsabile di tutte le infrazioni penali rilevate nella gestione dell'ente, in materia di prevenzione infortuni e igiene sul lavoro. Ai fini dell'attribuzione della responsabilità, è necessario verificare se l'attività funzionale sia stata preventivamente divisa in settori, rami o servizi e se a ciascuno di essi siano stati preposti soggetti qualificati ed idonei, dotati della necessaria autonomia e dei poteri indispensabili per la gestione completa degli affari di quel servizio. Il destinatario delle disposizioni e della tutela della sicurezza sul lavoro è, infatti, il datore di lavoro che, nelle amministrazioni pubbliche, deve identificarsi nel dirigente al quale spettano i poteri di gestione dell'ufficio. Pertanto, nell'ambito anche di un Comune di modeste dimensioni, rientra tra i compiti gestionali dei dirigenti, con conseguente esclusione della responsabilità dell'organo politico, vigilare sul rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La delega di tali funzioni ad altri soggetti, quale il dirigente o il funzionario preposti, assume valore, al fine di escludere la responsabilità in capo ai deleganti, solo ove gli organi elettivi siano incolpevolmente estranei alle inadempienze del delegato e non siano neppure stati informati di tali inadempienze, così da doversi escludere un atteggiamento di inerzia o di colpevole tolleranza.

Sentenza completa

Con sentenza in data 29.11.2000 del Giudice monocratico del Tribunale di Benevento, sez. distacc. di Airola, B. C. fu condannato, con le attenuanti generiche e la sospensione condizionale, alla pena di lire quindici milioni di ammenda, perché ritenuto responsabile, nella sua qualità di Sindaco bel comune di Pannarano, di varie violazioni, unificate a titolo di continuazione, ai d.P.R. 524/84, 547/55, 303/56 e ai d. l.vi 277/91, 624/94 e 626/94, acc. il 9 e 11.3.97.
Tale sentenza è stata impugnata con ricorso per cassazione dal difensore dell'imputato, il quale ha denunciato: I) mancanza di motivazione, in quanto, pur avendo la difesa evidenziato, "a sostegno della completa estraneità dell'imputato ... che, per effetto della riforma cd Bassanini, i fatti-reato dovevano, se sussistenti, essere contestati all'apparato burocratico e non nei confronti del Sindaco, ... il giudice aveva completamente omesso di esaminare le argomentazioni sviluppate dalla difesa"…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.