Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28211 del 18 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:28211PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'imputato che, pur essendo consumatore di sostanze stupefacenti, si sia attivamente intromesso nell'acquisto e nella cessione di un quantitativo rilevante di droga, partecipando alle trattative, accompagnando gli altri soggetti coinvolti e prendendo in consegna il denaro per l'acquisto, non può invocare la scusa della mera ricerca di un campione per uso personale, in quanto la sua condotta integra il reato di concorso nell'acquisto e nella cessione di sostanze stupefacenti, a prescindere dal fatto che l'operazione sia stata in parte monitorata dalle forze dell'ordine. Pertanto, in tali casi, non trova applicazione la causa di non punibilità prevista dall'art. 49, comma 2, c.p. relativa all'inidoneità dell'azione a raggiungere il risultato, in quanto l'imputato ha agito secondo impulsi e modalità concrete a lui autonomamente riconducibili, senza essere stato determinato in modo esclusivo dall'istigazione di un agente provocatore. Inoltre, la precedente condanna definitiva dell'imputato per analoghi reati di droga, desumibile dal certificato penale, è idonea a smentire la sua qualità di mero consumatore e a dimostrare la sua piena conoscenza del circuito criminale specifico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. FIALE Aldo - rel. Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. LO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 39/2009 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 28/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FIALE Aldo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONETTI Vito che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Il Tribunale di Bergamo, con sentenza del 17.3.2001, affermava la responsabilita' penale di Co…

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