Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza di appello che ha rideterminato la pena inflitta all'imputato, afferma che: La Corte di appello, nel giudicare in sede di rinvio a seguito dell'annullamento con rinvio disposto dalla Corte di cassazione, correttamente ha fatto riferimento alla sentenza di primo grado emessa dal Tribunale, anziché alla precedente sentenza di appello, in quanto quest'ultima era stata annullata limitatamente all'aggravante contestata, con conseguente necessità di rideterminare la pena inflitta in primo grado. La riduzione della pena operata dalla Corte di appello, in assenza dell'aggravante esclusa, è stata effettuata correttamente applicando la diminuente di cui all'art. 62-bis c.p. Il reato non è prescritto, in quanto il termine di prescrizione, tenuto conto degli atti interruttivi, non è ancora maturato alla data della decisione, considerato il massimo edittale della pena prevista per il reato contestato. L'annullamento con rinvio disposto dalla Corte di cassazione ha determinato il formarsi del giudicato in ordine alla responsabilità dell'imputato, sicché la prescrizione, ove necessaria, potrà essere valutata in sede di esecuzione della pena.