La corruzione elettorale si configura quando un candidato politico promette utilità o favoritismi a soggetti determinati in cambio del loro appoggio elettorale, anche se tale appoggio non si realizza attraverso modalità mafiose. Rientra nella nozione di "altra utilità" qualsiasi vantaggio materiale o morale che costituisca la controprestazione dell'accordo corruttivo, come l'ottenimento di "entrature", "referenze" o "agganci" istituzionali. Il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dalla disinvoltura e scaltrezza dimostrate dall'indagato nel procurarsi il sostegno elettorale, anche attraverso il coinvolgimento di soggetti contigui ad ambienti criminali, nonché dalla sua frequentazione con persone dedite ad attività delittuose. La misura cautelare degli arresti domiciliari risulta proporzionata e adeguata a contenere il rischio che l'indagato possa nuovamente entrare in rapporti illeciti nell'esercizio della sua attività imprenditoriale.