Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51645 del 29 dicembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:51645PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la pericolosità sociale di un soggetto ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale, è tenuto a motivare in modo puntuale e congruo le ragioni per le quali ritiene sussistente tale pericolosità, anche in presenza di precedenti pronunce assolutorie, non potendo fondare il giudizio di pericolosità esclusivamente su un "lunghissimo elenco" di reati contro il patrimonio, senza allegare elementi di fatto idonei a dimostrare che il proposto viva abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose. Inoltre, il giudice non può valorizzare ai fini della valutazione di pericolosità sociale qualificata ex art. 1, lett. b), D.Lgs. n. 159/2011, procedimenti penali successivi all'emissione del provvedimento impugnato, in quanto estranei all'oggetto del giudizio di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. LANNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 26/01/2023 della CORTE APPELLO di BARI;
udita la relazione svolta dalla Consigliera Dott.ssa LIUNI TERESA;
lette le conclusioni del Procuratore Generale, Dott. DI LEO GIOVANNI, il quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 26/1/2023, depositato il 10/2/2023, la Corte di appello di Bari, in veste di giudice della prevenzione, ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) avverso il pro…

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