Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24586 del 24 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:24586PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedere alla determinazione della pena per il reato di danneggiamento aggravato dalla minaccia, è tenuto a svolgere il giudizio di comparazione tra la circostanza aggravante di cui all'art. 635, comma 2, n. 1, c.p. e le circostanze attenuanti generiche riconosciute all'imputato, ai sensi dell'art. 69 c.p., al fine di stabilire se le circostanze attenuanti prevalgano, siano equivalenti o soccombano rispetto all'aggravante, per poi applicare la pena edittale prevista dalla norma incriminatrice vigente al momento della commissione del fatto. L'omissione di tale giudizio di bilanciamento, che ha carattere unitario e riguarda tutte le circostanze coinvolte, costituisce un errore di diritto che comporta l'annullamento della sentenza con rinvio per il nuovo giudizio sulla determinazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCARLINI ((omissis)) - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/06/2021 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALFREDO GUARDIANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LETTIERI NICOLA.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Milano, in parziale riforma della sentenza con cui il tribunale di Monza, in data 8.4.2019, aveva co…

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