Il diritto di impugnazione in Cassazione, pur essendo costituzionalmente garantito, può essere legittimamente subordinato dal legislatore all'obbligo di rappresentanza tecnica da parte di un difensore iscritto all'albo speciale, senza che ciò determini una limitazione irragionevole delle facoltà difensive. Tale requisito è giustificato dall'elevato livello di qualificazione professionale richiesto per l'esercizio del diritto di difesa in Cassazione, in un sistema che comunque ammette il patrocinio a spese dello Stato. Pertanto, il ricorso in Cassazione proposto personalmente dall'imputato, in assenza della sottoscrizione di un difensore abilitato, è dichiarato inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. La Corte di Cassazione, nel valutare l'eccezione di legittimità costituzionale sollevata, ha ritenuto che la previsione normativa che impone la rappresentanza tecnica per l'esercizio delle impugnazioni in Cassazione rientra nella discrezionalità del legislatore, senza determinare una limitazione irragionevole delle facoltà difensive, in considerazione dell'elevato livello di qualificazione professionale richiesto per l'esercizio del diritto di difesa in Cassazione e dell'esistenza di un sistema di patrocinio a spese dello Stato.