Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12696 del 25 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12696PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la prova della responsabilità penale per i reati di detenzione e porto illegale di armi, deve verificare la sussistenza di riscontri individualizzanti a carico dell'imputato, oltre alla mera attendibilità intrinseca delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia. La sola condanna precedente per associazione mafiosa armata non è sufficiente a provare la responsabilità per i reati di detenzione e porto di quelle specifiche armi, in assenza di un collegamento diretto tra l'imputato e il luogo di ritrovamento delle armi o tra le armi e le attività criminose dell'associazione. Il giudice è tenuto a motivare in modo congruo ed esaustivo l'accertamento della responsabilità individuale dell'imputato, senza confondere i riscontri all'attendibilità del collaboratore con quelli individualizzanti a carico dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GIRONI Emilio Giovan - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. FI. , N. IL (OMESSO);

2) CU. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA CORTE APPELLO del 14/06/2007 di CALTANISSETTA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PIRACCINI PAOLA;

Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons., chiedeva;

Rilevato che il difensore.

FATTO E DIRITTO

La Corte d'…

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