Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2276 del 20 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:2276PEN

Massima

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Il notorio inserimento di un soggetto in un'associazione di stampo mafioso, la sua conoscenza approfondita delle dinamiche del sodalizio, la partecipazione a riunioni operative con altri esponenti, la sottoposizione alle direttive impartite dai vertici e la totale adesione alle regole interne dell'organizzazione, costituiscono gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione per delinquere di tipo mafioso, anche in assenza di elementi obiettivamente espressivi di un concreto contributo all'operatività del sodalizio, purché emerga il consapevole apporto morale e materiale fornito dall'indagato alla vita dell'associazione in vista del suo radicamento territoriale e della sua espansione economica. Integra altresì il delitto di estorsione la condotta di chi, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla propria appartenenza all'associazione mafiosa, costringe la vittima a instaurare con sé un rapporto di natura patrimoniale svantaggioso, in violazione della sua autonomia negoziale e dei suoi interessi economici, anche quando l'azione illecita non sia riconducibile ad una decisione adottata dal sodalizio. La coartazione dell'altrui volontà mediante minacce o violenza che eccedano il ragionevole intento di far valere un preteso diritto assume ex se i caratteri dell'ingiustizia, configurando il reato di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherit - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 865/2013 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 17/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 17 gennaio 2013 il Tribunale di Palermo, costituito ex articolo 309 c.p.p., respingeva l'istanza di riesame avanzata da (OMISSIS)…

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