Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36429 del 31 agosto 2023

ECLI:IT:CASS:2023:36429PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura anche quando le condotte minacciose dell'imputato, pur essendo temporaneamente impedite dalla sua detenzione in carcere, sono idonee a ingenerare nella persona offesa uno stato di ansia e a determinare un mutamento delle sue abitudini di vita, in quanto la prospettiva della futura liberazione dell'autore delle minacce mantiene intatta l'efficacia intimidatoria delle stesse. L'impossibilità contingente di realizzare immediatamente il male minacciato non esclude la sussistenza del reato, essendo sufficiente che le condotte reiterate abbiano cagionato gli eventi previsti dalla norma incriminatrice, quali l'insorgere di uno stato di ansia e il mutamento delle abitudini di vita della vittima. Ai fini della configurabilità del reato di atti persecutori, non è necessario che le minacce abbiano ad oggetto azioni di per sé irrealizzabili, essendo sufficiente che le stesse, anche se condizionate per la loro realizzazione all'uscita dal carcere dell'autore, conservino la loro efficacia intimidatoria, potendo ingenerare nella persona offesa il timore che, una volta libero, l'imputato possa dare seguito a quanto reiteratamente minacciato. Pertanto, la condotta dell'imputato, consistita nell'invio di reiterate missive contenenti minacce, può integrare il reato di atti persecutori anche quando l'autore si trovi detenuto in carcere, qualora tale condotta abbia cagionato nella vittima uno stato di ansia e un mutamento delle sue abitudini di vita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/11/2021 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SESSA RENATA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LETTIERI NICOLA.
RITENUTO IN FATTO
1.Con sentenza del 29.11.2021 la Corte di Appello di Palermo ha confermato la pronuncia emessa in primo grado nei confronti di (OMISSIS), che lo aveva dichiarato colpevole del reato…

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