Il provvedimento cautelare personale può essere legittimamente disposto dal giudice competente sulla base di gravi indizi di colpevolezza e di concreti e attuali elementi idonei a giustificare l'esigenza cautelare, desumibili dal complessivo quadro indiziario, anche se emergenti da intercettazioni telefoniche, senza che sia necessaria una puntuale e analitica motivazione in ordine a ciascun elemento di prova. Il giudice del riesame, nel valutare la legittimità del provvedimento, deve esaminare nel loro complesso le argomentazioni addotte dal giudice di prima istanza, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice a quo, salvo che non ravvisi vizi di manifesta illogicità o travisamento dei fatti. Le questioni relative all'invalidità o inefficacia del provvedimento cautelare per vizi inerenti all'interrogatorio di garanzia ex art. 294 c.p.p. non possono essere dedotte nel procedimento di riesame, ma devono essere fatte valere con apposita istanza al giudice del procedimento principale, il cui provvedimento è soggetto a specifici mezzi di impugnazione.