Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15194 del 20 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15194PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche se in modica quantità e destinato all'uso personale, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio qualora non sia provata in modo adeguato la finalità esclusivamente personale del possesso, in particolare quando gli imputati non forniscano elementi sufficienti a dimostrare la loro condizione di meri consumatori abituali. Il giudice di merito, nel valutare la prova, può legittimamente ritenere sussistente il reato di detenzione ai fini di spaccio sulla base di elementi quali la quantità della sostanza, il suo frazionamento in dosi, il suo occultamento, la mancanza di attività lavorativa degli imputati e le loro dichiarazioni contraddittorie sull'acquisto della droga, senza che ciò integri un vizio di legittimità censurabile in sede di legittimità, essendo riservata al giudice di merito la valutazione delle risultanze processuali. Il giudice di legittimità non può procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto, essendo precluso il riesame nel merito delle prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 803/2010 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 22/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTI GAZZARA;

udito il P.G. in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per l'inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

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