La comunicazione di avvio del procedimento ex art. 244 del D.Lgs. 152/2006 è un atto endoprocedimentale, pertanto inidoneo a determinare una lesione diretta e concreta degli interessi del destinatario, il quale può solo partecipare al procedimento con osservazioni e memorie di cui l'amministrazione dovrà tenere conto nell'adozione del provvedimento finale. Conseguentemente, il ricorso avverso tale comunicazione è inammissibile, in quanto privo di un concreto interesse alla sua disamina. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che gli atti endoprocedimentali, in quanto privi di una immediata efficacia lesiva, non possono essere autonomamente impugnati, essendo necessario attendere l'adozione del provvedimento finale per poter contestare la legittimità dell'intero procedimento. Tale principio trova applicazione anche nel caso di comunicazione di avvio del procedimento di bonifica di un sito contaminato, in quanto tale atto non determina alcuna prescrizione o obbligo immediato a carico del destinatario, il quale mantiene la facoltà di partecipare al procedimento e far valere le proprie ragioni prima dell'adozione del provvedimento conclusivo.