Il provvedimento di archiviazione emesso dal giudice per le indagini preliminari è ricorribile per cassazione solo nei casi di nullità previsti dalla legge, non essendo ammissibile il ricorso fondato sulla mera critica delle valutazioni formulate nel provvedimento impugnato. Il giudice di legittimità, nel dichiarare l'inammissibilità del ricorso, condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in ragione del motivo di inammissibilità, ritenuto equo liquidare in euro mille per ciascun ricorrente. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che il provvedimento di archiviazione emesso dal giudice per le indagini preliminari è soggetto a un regime di impugnazione limitato, essendo ricorribile per cassazione solo per violazione delle regole del contraddittorio o nei casi di nullità tassativamente previsti dalla legge, e non per la mera critica delle valutazioni formulate nel provvedimento. Pertanto, il ricorso proposto avverso l'ordinanza di archiviazione è dichiarato inammissibile, con conseguente condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in ragione del motivo di inammissibilità.