Consiglio di Stato sentenza n. 2345 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:2345SENT

Massima

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Negli esercizi di vicinato legittimati alla vendita di prodotti alimentari, è ammesso il consumo sul posto di prodotti di gastronomia, utilizzando i locali e gli arredi dell'azienda, con l'esclusione del servizio assistito di somministrazione, in quanto la mera presenza di tavoli e sedute abbinabili non è sufficiente a configurare un'attività di somministrazione assistita, essendo necessario l'elemento ulteriore del servizio al tavolo da parte del personale del locale. Pertanto, in assenza di un vero e proprio servizio al tavolo, il mero consumo in loco del prodotto acquistato, servendosi di suppellettili ed arredi presenti nell'esercizio commerciale, non comporta un superamento dei limiti di esercizio dell'attività di vicinato, in applicazione del principio di carattere generale desumibile dall'art. 3, comma 1, lett. f-bis, del d.l. n. 223 del 2006, il quale consente l'utilizzo dei locali e degli arredi dell'azienda, senza che ciò possa essere interpretato come divieto o necessità di autorizzazioni preventive per il consumo immediato dei prodotti di gastronomia presso l'esercizio di vicinato. L'elemento distintivo che caratterizza l'attività di somministrazione, in luogo della consumazione sul posto, non può essere individuato esclusivamente nel servizio dei camerieri al tavolo, ma deve essere apprezzato il contesto organizzativo complessivo in cui viene esercitata l'attività. Pertanto, la mera presenza di tavoli e sedute abbinabili, nonché la circostanza che la vendita sia effettuata non a peso ma a porzione, non sono di per sé sufficienti a configurare un'attività di somministrazione assistita, in assenza di un servizio al tavolo da parte del personale del locale. In tali casi, il consumo sul posto rientra nell'ambito dell'esercizio di vicinato, senza necessità di autorizzazioni preventive.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/04/2020

N. 02345/2020REG.PROV.COLL.

N. 00376/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 376 del 2019, proposto da
Gip s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Giancarlo Mancini ed Andrea Ippoliti, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Rosalda Rocchi, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Roma, via del Tempio di Giove, 21;
Ministero dello Sviluppo Economico, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato …

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