Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, ha affermato il principio secondo cui la pianificazione paesaggistica regionale, disciplinata dal d.lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), prevale sugli strumenti urbanistici locali, in quanto espressione della competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente e del paesaggio ai sensi dell'art. 117, comma 2, lett. s), Cost. Pertanto, gli interventi edilizi previsti dalla legislazione regionale, anche in deroga ai limiti ordinari, devono comunque rispettare le specifiche prescrizioni contenute nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), in attuazione del principio di prevalenza della pianificazione paesaggistica. La mancata previsione di tale obbligo di conformità al PPTR nella normativa regionale è stata dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Corte Costituzionale, in quanto in contrasto con la competenza statale esclusiva in materia di tutela del paesaggio. Di conseguenza, l'amministrazione competente è tenuta a valutare la compatibilità paesaggistica degli interventi edilizi, anche in deroga, alla luce delle prescrizioni del PPTR, senza poter rimettere tale valutazione alla sola discrezionalità comunale. Il giudice amministrativo, nell'esercizio del proprio sindacato, deve verificare la corretta applicazione di tali principi da parte dell'amministrazione, annullando i provvedimenti che non rispettino la prevalenza della pianificazione paesaggistica regionale sugli strumenti urbanistici locali.