Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3547 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:3547SENT

Massima

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La revoca in autotutela di un provvedimento amministrativo di diniego del permesso di soggiorno, adottato sulla base di una condanna penale del richiedente, è dovuta quando l'Autorità di pubblica sicurezza non abbia previamente accertato se il soggetto rappresenti effettivamente una minaccia per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato, in conformità ai principi di proporzionalità e ragionevolezza. L'automatismo del diniego, senza tale valutazione, è costituzionalmente illegittimo, in quanto viola il diritto del lavoratore extracomunitario all'ottenimento del titolo abilitativo, che deve essere bilanciato con le esigenze di tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza nazionale. L'Amministrazione, pertanto, è tenuta a riesaminare la posizione del richiedente, accertando concretamente la sussistenza di un pericolo per la collettività, prima di adottare un provvedimento di diniego. Solo in presenza di una effettiva e attuale minaccia, il rigetto dell'istanza di rilascio del permesso di soggiorno può ritenersi legittimo e proporzionato.

Sentenza completa

N. 03963/2012
REG.RIC.

N. 03547/2013 REG.PROV.COLL.

N. 03963/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3963 del 2012, proposto dal signor ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso di questi in Roma, via ((omissis)) 15;

contro

il Ministero dell'Interno (Questura di Roma), rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi 12;

per l'annullamento

del provvedimento del 17.1.2012: con cui la Questura di Roma ne ha dichiarata irricevibile l’istanza volta ad ottenere il rilascio del permesso di soggiorno.

Visto il ricorso, con i relativi allegati;

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