Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 11891 del 21 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11891PEN

Massima

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Il reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990 richiede la prova, a carico dell'accusa, della destinazione della sostanza a un uso diverso da quello personale. Il mero superamento dei limiti quantitativi indicati nella normativa non costituisce di per sé una presunzione assoluta di finalità di spaccio, essendo necessaria una valutazione complessiva di tutti gli elementi fattuali, quali le modalità di presentazione, il peso lordo, il confezionamento e le altre circostanze dell'azione. Anche in presenza di quantitativi superiori ai limiti tabellari, il giudice deve verificare se tali elementi siano indicativi di un uso esclusivamente personale, non spettando all'imputato l'onere di dimostrare tale destinazione. L'accertamento del giudice, assistito da adeguata motivazione, è incensurabile laddove risulti logico e coerente con il compendio probatorio nel suo complesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Presidente

Dott. PICCIALLI Patrizia - rel. Consigliere

Dott. SAVINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

Dott. TANGA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ANCONA;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1039/2013 CORTE APPELLO di ANCONA, del 17/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PICCIALLIV;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), del Foro d…

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