Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8067 del 20 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:8067PEN

Massima

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Il ripristino della custodia cautelare in carcere ai sensi dell'art. 307, comma 2, lett. b), c.p.p. a seguito di sentenza di condanna di primo o secondo grado è subordinato alla sussistenza concreta ed attuale del pericolo di fuga, che deve essere adeguatamente motivato dal giudice sulla base di elementi specifici e non di meri riferimenti astratti, al fine di garantire il rispetto del principio di proporzionalità della misura cautelare. La motivazione del provvedimento di ripristino della custodia cautelare deve essere particolareggiata e dare conto in modo esaustivo delle ragioni per le quali il giudice ritiene sussistente il pericolo di fuga, senza limitarsi a richiamare in modo generico ed apodittico le esigenze cautelari. Il mancato rispetto di tali presupposti e requisiti motivazionali determina la violazione di legge e il vizio di motivazione del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la ordinanza del Tribunale della liberta' di Milano del 29.8.2013.

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis));

udita la requisitoria del sostituto procuratore generale ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

OSSERVA

Con l'ordinanza in epigrafe la sezione del riesame del Tribunale di Milano, decidendo sull'appello proposto nell'inte…

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