Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22377 del 8 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22377PEN

Massima

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Le dichiarazioni spontanee rese dall'indagato alla polizia giudiziaria ai sensi dell'art. 350, comma 7, c.p.p., anche in assenza di difensore e senza gli avvisi di cui agli artt. 63 e 64 c.p.p., sono utilizzabili nella fase procedimentale, inclusi i riti a prova contratta come il giudizio abbreviato, purché emerga chiaramente che l'indagato le abbia rese liberamente, senza alcuna coercizione o sollecitazione. L'onere di provare la non spontaneità di tali dichiarazioni grava sulla difesa, la quale deve addurre elementi idonei a minarne l'utilizzabilità; in mancanza, le dichiarazioni spontanee possono essere legittimamente valutate dal giudice ai fini della decisione, anche nell'ambito di un procedimento con rito abbreviato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierlui - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccard - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

Dott. RICCIO Stefani - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Messina del 30 novembre 2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Benedetto Paterno' Raddusa;
letta/sentita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Procuratore generale Dr. Angelillis Ciro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza descritta in epigrafe la Corte di…

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