Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società concessionaria di un'area demaniale portuale, afferma che l'azione promossa attiene al silenzio opposto dall'Amministrazione all'istanza della società di indire una conferenza di servizi per verificare i presupposti per la conclusione di un accordo sostitutivo della concessione demaniale ai sensi dell'art. 18, comma 4, della legge n. 84/1994, relativo alla determinazione del canone concessorio. Pertanto, la posizione giuridica della società è di interesse legittimo e non di diritto soggettivo, rientrando nella giurisdizione del giudice amministrativo. Tuttavia, il Tribunale dichiara il ricorso inammissibile in quanto l'Amministrazione, con una nota successiva all'istanza della società, ha implicitamente respinto la richiesta di avvio del procedimento per l'accordo sostitutivo, ritenendolo inapplicabile, e ha invitato la società a un incontro per definire gli aspetti tecnici necessari al rilascio della concessione demaniale. Essendo stata promossa l'azione ex art. 117 c.p.a. successivamente a tale provvedimento, il Tribunale ritiene che l'azione sia inammissibile per l'inesistenza di un inadempimento dell'Amministrazione al momento della notifica del ricorso. Il Tribunale, quindi, afferma che, ove la società non ritenga soddisfacente il provvedimento dell'Amministrazione, avrebbe dovuto impugnarlo con un'ordinaria azione, essendo inammissibile l'azione avverso il silenzio ai sensi dell'art. 117 c.p.a. per l'inesistenza di un inadempimento. Condanna inoltre la società ricorrente alle spese di giudizio.