Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22676 del 5 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:22676PEN

Massima

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L'aggravante di cui all'art. 7 della legge n. 203 del 1991, relativa alla commissione del reato per finalità di agevolazione di un'associazione di tipo mafioso, deve essere considerata ai fini dell'esclusione dell'applicazione dell'indulto, anche quando non sia stata formalmente contestata, ma risulti dalla natura e dalle finalità dell'illecito, ovvero dal contesto in cui esso è stato commesso. Ciò in quanto la ratio sottesa all'esclusione di tali benefici è quella di contrastare in maniera decisa comportamenti illeciti caratterizzati da particolare gravità ed indicativi di maggiore pericolosità, nonché di evitare che soggetti che abbiano posto in essere tali comportamenti rimangano, anche solo parzialmente, impuniti. Pertanto, l'esclusione dell'indulto opera non solo quando l'aggravante sia stata formalmente contestata e riconosciuta, ma anche quando essa emerga dal complessivo quadro probatorio, essendo sufficiente che il giudice abbia accertato la commissione del reato per finalità di agevolazione di un'associazione di tipo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

1) LO. GI. GI., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/10/2007 CORTE ASSISE di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROMBOLA' MARCELLO; lette le conclusioni del P.G. Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza in data 10/10/07 la Corte di Assise di Appello di Palermo, giudice dell'esecuzione, rigettava (in sede di op…

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